STABAT MATER. DIES IRÆ. DEUX CONTREPOINTS

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Attraverso i testi poetici Deux Contrepoints, qui pubblicati in prima edizione in lingua francese, Jean-Luc Nancy propone una riscrittura moderna dello Stabat Mater e del Dies Irae.

Claudio Parmiggiani interpreta la forza delle parole di Nancy e dei due Canti gregoriani attraverso sei esplosioni di colore, stampate in serigrafia, rosse per lo Stabat Mater e nere per il Dies Irae. 

Tiratura limitata di 60 esemplari numerati composti a mano in caratteri mobili. 

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Uno dei 60 esemplari numerati impressi su carta al tino di puro cotone Magnani di Pescia. 

Stabat Mater e Dies Irae rappresentano due momenti ineludibili dell'esperienza umana e religiosa. La loro potenza emotiva e bellezza eclatante abitano da tempo immemore la nostra memoria collettiva Jean-Luc Nancy 

Le tavole musicali gregoriane e il testo in latino dei due Canti, attribuiti a Jacopone da Todi (1236-1306) e Tommaso da Celano (1200-1270), scandiscono in due parti l'edizione.

I testi sono composti a mano con i monumentali caratteri corpo 16 e 24 incisi da William Caslon e fusi nelle matrici originali settecentesche. Le pagine musicali gregoriane sono anch'esse composte a mano nell’atelier tipografico dell'Editore Tallone, il solo nel mondo a utilizzare i tipi mobili gregoriani originali, incisi a mano da Théophile Beaudoire nella seconda metà dell'Ottocento e fusi dalla Deberny a Parigi.

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Le esplosioni di Claudio gettano il testo nello spazio, al di là dei sensi, verso il cielo e l’inferno, mentre le antiche melodie del canto gregoriano fanno da basso continuo, accompagnando l’intera opera dall’inizio alla fine. Tutto ciò nella castigata eleganza dei caratteri. Non è un libro, è una meditazione condivisa - Jean-Luc Nancy

Quest'edizione, uno dei pochissimi esempi di libri illustrati da Parmiggiani nel corso della sua lunga militanza artistica, ha richiesto due annia di perfezionamenti per impaginare i testi, la musica e le incisioni secondo una precisa cadenza.

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Comporre a mano il canto gregoriano è “l’università” della tipografia. Per il complesso gioco ad incastri tra note e tetragramma e per il difficile equilibrio estetico tra musica e testo sottostante, il canto gregoriano è il cimento più impegnativo dell’arte tipografica.

L’estrema precisione necessaria affinché il complesso sistema a incastri, costituito da ben 230 segni, collimi perfettamente, fa sì che il gregoriano sia considerato il più severo cimento per i fonditori e per i compositori. Questi ultimi, oltre a padroneggiare la tecnica, dovevano possedere uno spiccato senso estetico, avendo cura di comporre i testi con dei caratteri di proporzioni consonanti alla composizione musicale, dato che lo spessore delle sillabe determina la distanza tra le note e i gruppi di note la spaziatura tra le lettere e le parole - Enrico Tallone, Manuale Tipografico II.

Il volume è inserito in un doppio cofanetto rigido realizzato a mano su misura, rivestito esternamente con carta Ingres e recante sul dorso il titolo impresso tipograficamente.

Scheda tecnica

Dimensioni (cm)
25x40